





l ricordo delle radici in tutto quanto sto per scrivere sul mio lavoro come pittrice, ritorna agli anni della adolescenza, quando passavo molto del mio tempo libero a disegnare – in gran parte a disegnare visi di donna immaginati, più tardi riconosciuti come ‘ideali’ di quello che io avrei in realtà voluto essere.
La consapevolezza crebbe abbastanza presto nel tempo (non tanto sul mio ideale di donna, quanto sul piacere di disegnare), dapprima alle lezioni di Maria Dal Conte alla Scuola Superiore; poi con l’insegnamento di Liliana Barbieri, pittrice diplomata all’Accademia di Brera; in seguito con la conoscenza della Professoressa di Storia dell’Arte Rossana Bossaglia.
‘In seguito’ – qui – vuol dire: dopo una totale immersione nelle profondità di una esperienza coinvolgente all’Università Bocconi di Milano, come studentessa di Lingue e Letterature Straniere, in particolare di Inglese – esperienza che schiuse la mia percezione a nuove culture e nuovi mondi.
Ben presto, dopo la mia laurea, l’impatto fra le due attività – da un lato la pittura; dall’altro gli studi dell’Inglese, della Linguistica Applicata e delle Scienze dell’ Educazione (ero diventata insegnante nel frattempo) – divenne inestricabile.
L’esito fondamentale e specifico che derivò dall’impatto fu l’interesse profondo rivolto alle elaborazioni della mente e ai modi di espressione che ne derivano – sia nell’uso della parola, sia con altri segni - nella ricerca, come insegnante, di metodi e mezzi che ne rendessero esplicite le connessioni.
[Continua...]